Il parco dello sport si articola su una serie di sequenze, idee programma da sviluppare in parallelo o in tempi diversi, che conferiscono al masterplan generale, una flessibilità realizzativa e di usi; un impiego di un reticolo ortogonale ispirato all’orditura geometrica delle campiture agricole ed il raddoppio del canale dei navicelli determinano la genesi dell’analitica che, nei punti di intersezione, dà luogo alle principali emergenze volumetriche. I tracciati regolatori identificano così le varie aree del parco: lo stadio che assume il ruolo di struttura polivalente nell’uso, gli impianti per gli sport all’aperto su una superficie di 80.000 mq., la grande piastra coperta di 48.000 mq. con gli impianti polifunzionali per gli sport al coperto, i giardini e i sistemi d’acqua. Intorno allo stadio si sviluppano i campi per gli sport all’aperto. Se da un lato si hanno i lunghi filari di alberi e i regolari parterre tematici che divengono quasi un nobile basamento per il nuovo stadio, dall’altra si ha il bacino d’acqua e un verde, più volumetrico, a bande che si attestano sul canale dei Navicelli, un mouvement en peigne, secondo i moduli analoghi a quelli dell’altra parte, che culmina là dove si erge il grande edificio a piastra, meraviglia, invenzione, che conferisce al luogo un forte senso di identità. Trovano qui sede gli sport indoor, tre macro strutture al disotto della piastra, che si alternano a spazi piazza luoghi delle relazioni, costituite dalla piscina di 50.000 mc., la palestra di 84.000 e il palazzetto dello sport di 67.000 mc.
Il progetto del parco diviene promessa, uno spazio del possibile, un’opportunità per tutta la città ed un territorio, nascendo in un sito di frontiera in parte indeterminato e ancora sfuocato per la sua vocazione se non per la parte legata alla presenza della darsena pisana, con la cantieristica, il canale dei navicelli, e le future strutture edilizie legate alla grande distribuzione. Un progetto capace di trasformare il sito in luogo, grazie al suo articolato disegno, dal globale alle sue parti, dall’impianto urbano alla singola architettura, quella che diviene gemma, incastonata in un contesto e lavorata, finemente, in tutti i suoi aspetti.